Ciriaco's blog
Tutti a bordo dell’Orient Express per la maratona del gusto
Luca Urgu, giornalista, porta un soffio di quel Maestrale che dalla costa occidentale della Sardegna risale l’altipiano di Sindia e si precipita verso la Barbagia, mischiandosi struggentemente ai profumi locali. Il Maestrale è un vento impetuoso e talvolta pericoloso, ma chiaro e netto, mai vischioso. Spalanca orizzonti d’oltremare, apre le finestre ad altre prospettive, respira. Così è Luca Urgu, un innamorato della vita, un ciclone buono che passa tra i vicoli di una stretta Nuoro illuminandoli con la sua umanità e comprensione. Beyond Thirty-Nine si augura che questo Maestrale continui a irrompere benefico nelle sue pagine: abbiamo bisogno di vento, di aperture, di un ricordo di sana spensieratezza o pazzia. Grazie, Luca.
Tutti a bordo dell’Orient Express per la maratona del gusto con lo Chef Franco Fenu. Duecentoquaranta (240) ore con lo Chef rappresentano un’esperienza a tutto tondo. Dieci giorni a strettissimo contatto. Giorno e notte. Al lavoro e nelle pause tra una perfomance e l’altra rendono davvero bene l’idea di come un interprete della gastronomia di qualità possa vivere il suo lavoro, il rapporto con la materia prima, l’elaborazione di pietanze e aromi, fino al risultato finale.
Un percorso con forti accelerazioni – a tratti muscolare ma molto mentale nella programmazione e nella realizzazione della sequenza dei piatti da eseguire –vissuto a distanza ravvicinata con Franco Fenu, titolare del ristorante Ciusa di Nuoro.
La marcatura a uomo dello Chef in trasferta ha consentito di vivere emozioni, ansie e gioie di un professionista dei fornelli chiamato a diecimila chilometri di distanza dalla sua Sardegna a raccontare a tavola alcune unicità del territorio. Elaborando ovviamente con personalità alcuni piatti della tradizioni. Che regalano gioie al palato ma anche allo sguardo per il connubio di colori e forme.
Franco Fenu ha accolto la sfida lanciata dal manager nuorese Ciriaco Offeddu (assieme ai suoi collaboratori Massimo Mereu e Antonello Muscau) che è ritornato nella sua Hong Kong, città in cui ha vissuto per sette lunghi anni, per far muovere i primi passi alla neonata impresa SardiniaNiche (nicchia sarda). Un veicolo commerciale agile ma allo stesso tempo strutturato che punta sull’export nel continente asiatico dei prodotti sardi (bottariga, aranzata, fregula, olio extravergine, vini, formaggi, miele, pane, mirto, dcc.) in termini di provenienza, qualità e prezzo. Quale migliore occasione dunque per far conoscere e apprezzare a una clientela attenta ed esigente (uno degli appuntamenti era con l’Accademia della Cucina di Hong Kong) che vive in una delle metropoli più moderne e aperte del pianeta i prodotti di nicchia della nostra Isola, se non quella di servirglieli in un momento conviviale dove le pietanze oltre che gustate sono anche raccontate?
Il percorso enogastronomico diventa quindi un viaggio emozionale. Quella carezza che non lascia affatto insensibili i tanti che vivono a migliaia di chilometri dal proprio paese d’origine (sono tantissimi gli italiani incontrati che qui hanno un’impresa, sono dei professionisti o qui hanno scelto di crescere e lavorare), ma anche cinesi, giapponesi, australiani e di tante altre nazionalità sempre sensibili ai sapori del Mediterraneo e a chi sa far diventare la cucina un’arte.
Lo Chef è sicuramente la figura che meglio di qualsiasi altro è riuscito con il suo lavoro a rappresentare la sintesi di questo percorso da vivere con entusiasmo ma anche con estrema attenzione per i particolari, tutti importanti per il raggiungimento del risultato finale. Ha preso confidenza come fa uno sportivo su un campo di gioco con le cucine che lo avrebbero ospitato. Ha cercato le materie prime di qualità nei mercati che si potessero coniugare con la sua filosofia di gusto. Avendo anche la prontezza di cambiare in corsa il menù in base all’ispirazione del momento o a un prodotto capace di suggerire varianti impensabili fino a poco prima.
Ha studiato lo staff per ottenere da tutti qualcosa ottimizzando i tempi secondo la logica della squadra che si muove compatta. Perché è chiaro, quando si parte per confezionare un menù di qualità per quaranta persone è come fare i quattrocento metri a ostacoli. Non ci si può fermare. Occorre velocità e resistenza. Bisogna pensare anche agli imprevisti sempre in agguato, ma farlo in maniera rapida risolutiva. Solo così si taglia il traguardo senza scorciatoie.
A Hong Kong Franco Fenu ne ha vinto cinque in pochi giorni di gare di questo tipo – abbinando come pochi e come gli è stato riconosciuto da chi ha vissuto con lui questa travolgente esperienza – entusiasmo e professionalità. A trasmettere e a prendere dal compagno di viaggio per l’occasione Victor Chow, il giovane chef di Hong Kong che lo ha seguito con occhio attento in tre differenti eventi. La sua è stata non solo una lezione di cucina, ma la spiegazione con i fatti che cibo è gioia, creatività e convivialità. A tavola ci si siede non solo per mangiare, ma per accorciare le distanze, distendersi e rilassarsi. E spesso per prendere – come la storia ci insegna – anche le piccole-grandi decisioni della nostra esistenza.
Luca Urgu
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